Lavinia Turra

Nata a Bologna, la rossa città della cultura e dell’arte; cresciuta fra donne che tagliavano e cucivano, ha frequentato da bambina antiche sartorie e imparato l’amore per questo lavoro.

Il suo mestiere nasce e cresce con l’uso delle mani, che conoscono e usano non solo i colori e le matite, ma soprattutto i materiali, le stoffe e i tessuti, adoperando forbici, ago e filo.

Arriva a questo lavoro attraverso un’attrazione e una lunga strada di “connivenze”, “complicità”, assidue partecipazioni e personale studio, legati all’arte, alla pittura, al teatro, perché chiunque fa tutto questo con un po’ di scrupolo e passione, conosce i debiti che il mondo del fare ha contratto e contrae ogni momento con l’universo dell’arte.

Curiosa per natura, la relazione personale e l’ascolto sono alla base della sua capacità creativa di “vestire” perché l’abito, “deve rappresentare la donna e non travestirla”.
Lavinia Turra

Cecilia Torsello

Figlia di Lavinia, nata a Bologna e cresciuta anche lei sui tavoli da taglio. La madre disegnava, la modellista ritagliava e lei colorava.

Inizia un percorso presso il Politecnico di Milano in architettura: “non volevo seguire le orme di mia madre”; ma poi si iscrive allo IED di Milano.
Uscita con la lode dal corso di Styling and Communication inizia a lavorare per D la Repubblica, però si rende conto che la “materia” è la cosa che più la attrae e più le manca.

Quando si respira fin piccoli in un determinato ambiente, soprattutto al fianco di qualcuno che quel mondo lo ama veramente, il destino è segnato.

Così insieme a Lavinia inizia il suo nuovo percorso professionale arricchito dall’esperienza di styling e comunicazione aprendo Maison laviniaturra.
Un percorso articolato e differenziato il suo, che alla fine l’ha portata a seguire le “orme di sua madre” con gioia, passione e motivazione.

L’aspetto che più la affascina è la cura. Per le persone, per gli abiti: la cura nella ricerca.

“Non la definirei “moda”, piuttosto creare abiti per fare sentire le donne belle e a proprio agio”.